TRA KENYA E TANZANIA IN TENDA : KENYA

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TRA KENYA E TANZANIA IN TENDA

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TRA KENYA E TANZANIA IN TENDA

Stato: KENYA (KE)
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L’organizzazione di questo fantastico viaggio comincia in gennaio, quando contatto C., un ragazzo di Watamu di cui avevo sentito parlare in Internet (lo chiamerò sempre con la sola iniziale). Siamo partiti in 5 (2 coppie ed un’amica) da Milano in settembre con un volo British prenotato in marzo. Scalo di routine a Londra e arriviamo a Nairobi verso le 19 di sera.
C. ci aspetta con un pulmino, ci carica e ci porta in un Hotel in centro.
L’Hotel è ovviamente spartano, ma per i canoni del posto potrebbe essere quasi un lusso, e per noi 5, preparati ad un viaggio in tenda, lo è.
Doccia veloce in camere spartane ma pulite e giù al ristorante dell’Hotel dove ci aspetta un pollo allo spiedo con patatine fritte e birra Tusker (la birra tipica del Kenya).
La mattina seguente si parte per la prima tappa, Lake Nakuru.
Siamo noi 5, C., la guida e il cuoco. Stiamo un po’ strettini ma per tutto il viaggio non avremo problemi di spazio. Il pulmino è comodo, con finestrini e il tetto apribile. Siamo pronti ed entusiasti.
Dopo circa 2 ore e mezza di viaggio arriviamo a Lake Nakuru e ci dirigiamo verso il nostro primo alloggio. Qui abbiamo subito una prima sorpresa, un leopardo riposa su un ramo di un albero!!L’estate precedente ero già stato in Kenya e avevo visitato 3 parchi, ma non avevo mai avuto la fortuna di vedere un leopardo. Qui a Nakuru ne vedremo addirittura 3 (vicinissimi, tra l’altro).
Superato lo shock positivo ci dirigiamo al nostro alloggio e qui abbiamo la prima sorpresa preparata da C. (non vi dico quante ce ne sono state in seguito!!). Noi credevamo di fare 9 giorni in tenda (parlo di tende da campeggio, fornite da C., insieme ai materassi), invece arrivati al nostro “campo”, scopriamo che alloggeremo in un campo con 5-6 bungalow (ma ci siamo solo noi nel campo), con veri letti, una cucina e un bagno.
A noi è sembrato il Ritz di Parigi, è stato stupendo, anche perché il campo era recintato e permetteva di avere una vista fantastica sulla savana e sulle mandrie di bufali che pascolavano.
Il cuoco ci prepara una pasta (ahimè) con sugo. Non possiamo dire fosse un granché, ma siamo affamati e in più siamo in Kenya!! Per questo aspetto ci rifaremo ampiamente a Watamu, come vedrete.. Una leggera pausa di riposo per far foto ed ammirare il panorama e si parte per il safari.
Lake Nakuru è uno spettacolo assoluto, sinceramente non credevo, ma è da togliere il fiato..
Spazi aperti di savana e foreste con alberi..oltre,ovviamente al Lago.
La giornata non è soleggiata e forse anche per questo non vediamo tutti i fenicotteri che ci saremmo aspettati.. In compenso vediamo leoni, zebre, gazzelle, perfino 2 rinoceronti, i leopardi di cui ho detto sopra, e tanti altri animali..
Torniamo al campo, siamo soli e ci rilassiamo con una doccia e riguardando le foto della giornata..
Il cuoco comincia a preparare la cena e ci mettiamo a tavola, tutti insieme, con luci soffuse e silenzio..
Tutti ricordi indelebili..
Andiamo a dormire e la mattina sveglia presto perché la seconda tappa, la più lunga (lunghissima direi!!) è verso Amboseli.
Quindi ci alziamo e dopo il caffè guardiamo il sole che si alza.. Un gruppo di una trentina di babbuini attraversa il campo proprio davanti ai nostri occhi..
C. non è soddisfatto di quanto avevamo visto il giorno prima sul lago e così dice all’autista di riportarci sulla riva..
La mattinata è soleggiata e lo spettacolo che ci si para davanti è da togliere il fiato..
Immaginate un grosso lago dove si fatica a scorgere l’acqua da quanto è invaso da fenicotteri. Il rosa riempie tutto lo spazio visivo, l’emozione è stupenda e ringraziamo C., pensando che se non avesse preso questa decisione saremmo ripartiti senza capire veramente cosa sia Nakuru!
Partiamo quindi per Amboseli, la tappa è veramente lunga (6-7 ore) ed arriviamo al parco verso le 4 del pomeriggio. In questo caso non ci fermiamo al campo ma ne approfittiamo subito per fare il safari, quindi apriamo il tetto del pulmino e cominciamo a far foto a tutti gli animali che vediamo.. anche qui leoni, zebre, giraffe, ma anche elefanti e iene..
Il panorama rispetto a Nakuru è totalmente diverso.Qui siamo proprio nella savana, spazi aperti enormi e molti animali.. Quando riteniamo possa bastare (anche se non basterebbe mai), andiamo al campo. Qui la situazione è diversa..ancora una volta ci va bene perché non dovremo metterci a sistemare le tende, dormiremo infatti in un campo tendato. Quindi una tenda sopra una base di cemento con due materassini. Il campo qui però non è recintato e soprattutto i bagni non hanno l’acqua calda. Gli impavidi si fanno la doccia ugualmente, chi non ci riesce si scalda l’acqua nei pentoloni del cuoco e..fà quel che può..Ovviamente adattamento è la parola base, ma credetemi, se riuscire ad adattarsi come abbiamo fatto a noi permette di vivere queste emozioni e tutto ciò che abbiamo provato durante tutto il viaggio, allora vorrei vivere una vita di “adattamenti”.
Tra l’altro aggiungo che all’inizio pensavamo fosse molto peggio, nel senso che un safari in Africa in tenda, organizzato da noi, poteva un pochino spaventare, invece non ci sono state situazioni difficili e soprattutto ci siamo dovuti “adattare” meno del previsto, grazie all’organizzazione di C..
Comunque finito di ripulirci stiamo un pochino a parlare e poi tutti a nanna..
Durante la notte delle iene han fatto visita al campo, ne abbiamo sentito la tipica risata e il mattino seguente abbiamo visto le impronte tutto intorno alle tende..
Al mattino ci gustiamo l’alba e partiamo in direzione Lake Manyara.
Anche qui il viaggio è lunghino, ma siamo soprattutto rallentati dal passaggio alla frontiera dove, dopo i normali controlli del visto, scopriamo che dobbiamo cambiare ciurma perché la legge prevede che i kenioti lavorino in Kenya e i tanzanesi.in Tanzania. Così lasciamo guida e cuoco che vengono sostituiti da altri 2, e cambiamo anche il pulmino con una Jeep comoda e sempre con tetto apribile. Inoltre riusciamo a lasciare alla guida precedente i nostri vestiti sporchi e le valigie con tutte le cose per i 10 giorni di mare che ci aspettano alla fine del safari.
Ritroveremo tutto quando la stessa guida tornerà a prenderci alla frontiera per tornare in Kenya.
Apro una parentesi perché finora mi sono espresso male, quando parlo di guida intendo autista, la nostra guida ovviamente è C., che naturalmente continua il viaggio con noi..
Entriamo in Tanzania e per strada ci fermiamo a prendere un enorme uovo di struzzo con il quale faremo una gigantesca frittata la sera stessa.
Arriviamo al nostro campo, che si trova in mezzo ad un paesino.
In effetti dove siamo noi ci sono diverse stanze, ma per la prima volta ci montiamo le tende (con l’aiuto di C. e dell’autista, sempre pronti a dare una mano).
Entriamo al parco del lago Manyara nel pomeriggio e visitiamo questo posto pieno di alberi e babbuini. Anche qui il lago, di dimensioni più ridotte rispetto a Nakuru, è pieno di fenicotteri.
Il safari continua in mezzo agli alberi dove vediamo anche una scena che ci rattrista:
due elefanti, un maschio e una femmina, vegliano, il cucciolo morto.
C. ci spiega che gli elefanti sono solito farlo. La scena è triste, ma sappiamo che comunque è la legge della natura..
La sera andiamo nel “ristorantino” del campo..in realtà è un posto coperto con tavoli dove tutti i cuochi stanno insieme a cucinare per i rispettivi turisti.
Ci sediamo al nostro tavolo apparecchiato e ceniamo tutti insieme..
Solito caffè alla fine del pasto (ottimo perché ci eravamo portati la caffettiera dall’Italia) molto apprezzato anche da C. e poi a dormire in tenda..
La mattina sveglia e partenza in direzione Serengeti..
Arriviamo all’ingresso del parco dove mangiamo qualco

 

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profile of : Davide79

  • Età 5970 giorni (16)

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