STORIA DI UN VIAGGIO TRA IL POPOLO INDIANO- TRA PRESENTE E PASSATO : INDIA

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STORIA DI UN VIAGGIO TRA IL POPOLO INDIANO- TRA PRESENTE E PASSATO

Delhi, Jaipur

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STORIA DI UN VIAGGIO TRA IL POPOLO INDIANO- TRA PRESENTE E PASSATO

Località: Delhi, Jaipur
Regione: Rajastan
Stato: INDIA (IN)
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7 AGOSTO 2004: NEW Delhi

Alloggiamo in Main Bazar a due passi dalla stazione. E' la via dei negozi, dei ristorantini e degli Hotel. E' un buon punto per girare la città. La stazione è a un passo, Connaught Place è a solo 10 minuti a piedi e, con un ciclo risciò e 40 RS, si arriva al Red Fort e alla Moschea di Jama Masjid.
La mattina giriamo per il Main Bazar e andiamo alla stazione a prenotare il treno per Shimla, cittadina stile inglese sulla catena himalayana.
Ricordiamo di rivolgersi solo ad agenzie ufficiali. L'unico ente che può stampare il biglietto del treno è il Foreign Office alla Stazione di New Delhi.
Facciamo anche una passeggiata per Connaught Place, la zona della Delhi "bene". Qui in effetti ci sono negozi di un certo livello, molto "occidentali"...all'angolo delle strade la gente muore di fame....sono buttati lì così tra tanta gente ben vestita; il caldo li sfinisce talmente che non hanno neanche la forza di chiedere l'elemosina.
Il pomeriggio andiamo e vedere il Red Fort e passiamo da OLD Delhi che pullula di gente.
Il Red Fort è imponente. E' piacevole girarlo tra le sue infinite guglie.
La sera facciamo un giretto per Main Bazar e andiamo a letto distrutti. La mattina alle 6 partirà il nostro treno diretto a Shimla.

RIFLESSIONI DAGLI APPUNTI DI VIAGGIO

Delhi è la capitale della miseria. Qui la situazione è molto peggiore che a Calcutta. E mi sembra incredibile. La gente è molto più abituata al turista e cercare di districarsi fra i miliardi di procacciatori di qualsiasi cosa può diventare un'impresa; soprattutto attorno alla stazione.
La gente, quella povera, invece è uguale in tutta l'India. Qui si dorme nello spartitraffico della strada. Qui gli slums si propagano per chilometri.
Qui la gente ha fame e molta.
Delhi è dimenticata dal mondo. Qui ci sono molto meno volontari che a Calcutta, forse perché è meno "famosa", forse perché è invivibile. Qui c'è bisogno di aiuto. E molto.
Non credo che dimenticherò mai quelle strade immense e dritte che costeggiano marciapiedi molto più affollati di notte che di giorno.
Resto così. Senza parole.

NOTE DI VIAGGIO

Alloggio: Hotel The Spot in Main Bazar (200 Rs la doppia con bagno). Non c'è nessuna finestra o meglio la finestra otturata dal condizionatore ma la camera è pulita e accettabile.
Trasporti: cicloriscò per la città, Turist Office alla stazione per la prenotazione dei treni, Rajasthan Transport Corporation per gli autobus diretti nel Rajasthan.

8 AGOSTO 2004: Jaipur

Il nostro treno per Shimla è stato cancellato per le forti piogge degli ultimi giorni. Decidiamo perciò di prenotare il treno per Shimla per il lunedì successivo e di fare prima il giro del Rajasthan.
Decidiamo di tentare l'avventura e di non affittare la macchina, come inizialmente avevamo pensato, ma di muoverci con gli autobus in modo da poter sfruttare le notti per viaggiare.
Ci facciamo portare da un tuc tuc (50 RS dalla stazione dei treni) al Rajasthan Transport Corporation e saliamo sul primo autobus per Jaipur. Paghiamo 425 Rs per un autobus deluxe con aria condizionata.
Sarebbe stato l'unico autobus con aria condizionata e anche l'unico autobus considerabile "deluxe" che abbiamo preso per tutto il nostro soggiorno in India.
Arriviamo a Jaipur alle 14. Ci facciamo portare alla guest house che avevamo scelto da un tuc tuc. Salim, il proprietario del tuc tuc, ci è sembrata una persona onesta e perciò abbiamo deciso di "riservare" il suo tuc tuc per i prossimi 2 giorni che ci saremmo fermati a Jaipur. Avevamo poco tempo a disposizione, le cose da vedere erano tante e perciò c'è sembrata una buona idea riservare Salim e il suo tuc tuc per 2 giorni.
Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro per la pink city, che sarebbe la parte antica di Jaipur. L'atmosfera che si respira è molto indiana.
Si vede subito che qui tutto è molto caratteristico. Le case sono tutte color rosa il che da un tocco di magia a questa città.
La sera ceniamo in un ristorante proprio dietro il nostro hotel.

9 AGOSTO 2004: Jaipur

Il tempo non è dalla nostra parte. Piove. Decidiamo di lasciare la visita all'Amber Fort nel pomeriggio e di andare a visitare l'osservatorio astronomico di Jantar Mantar, il City Palace e l'Hawa Mahal. Salim ci aspetta alle 9.00 fuori dall'hotel. Ci propone di andare alla fabbrica del fratello ma noi ringraziamo e rifiutiamo.
L'osservatorio astronomico è molto bello ma purtroppo è lasciato alle intemperie del tempo che logorano le sue strutture.
L'Hawa Mahal c'è piaciuto molto. Da lassù si vede tutta Jaipur sovrastata da una collina dove si erge, potente, l'Amber Fort.
Sono le 13. Il tempo sembra rimettersi, perciò decidiamo di andare all'Amber Fort; Salim ci propone di fermarci a un ristorante sulla strada che conosce lui. Accettiamo anche perché abbiamo, come al solito, poco tempo. Va a finire che non mangiamo niente perché ci porta nel ristorante di suo fratello, che è un ristorante di lusso e noi ne vogliamo sapere di spendere un esagerazione per un piatto di riso.
Arriviamo all'Amber Fort. Stupendo: così da solo in mezzo a una collina. Decidiamo di arrivare fino in cima al forte a piedi. E'una piacevole passeggiata di un'oretta in mezzo al verde e da lassù si ha una splendida vista delle vallate e dello stupendo scenario collinare che circonda Jaipur.
La sera siamo stanchissimi e decidiamo di mangiare all'hotel che ci serve una pizza davvero niente male....ci voleva proprio!

10 AGOSTO 2004: Jaipur

La giornata la dedichiamo a passeggiare tra le vie della pink city, tra i bazar, fra la gente. Questa volta il tempo ci assiste per gran parte della giornata così la gita diventa una piacevolissima escursione tra i colori, gli odori, della gente del Rajasthan. Si sta molto bene qua, le persone sono cordiali, sempre sorridenti. Incontriamo un paio di scolarette. Sono splendide nelle loro divise tutte colorate. Il traffico c'è ma è molto meno pesante di Delhi o Calcutta. Ci piace passeggiare tra i banchetti del mercato, osservare le donne indù che fanno la spesa o scelgono la stoffa per il loro nuovo sari o il diadema da mettere sul capo. Qui per la strada alle mucche e ai maiali si aggiungono i cammelli.
Paolo compra un "bonghetto" e questo ci rende famosi in tutta la città. Ci fermano tutti per suonare il nostro strumento.
Compriamo qualche pensierino per la famiglia. La sera paghiamo ben 30 dollari a Salim. Sappiamo comunque di averli dati a una persona per bene che ci ha fatto conoscere un pezzetto di vera India, con i suoi racconti, con i suoi sorrisi, con la sua disponibilità.
La sera prendiamo un ciclorisciò per andare alla stazione. Parla inglese e ci parla un po' di lui, della sua famiglia. Ci dice che è felice perché fa un lavoro onesto; guadagna poco ma sua moglie e i suoi figli mangiano quindi non ci si può lamentare. Ci dice che la sera, dopo la giornata di lavoro, torna a "casa" e lo aspetta sua moglie sorridente che ha preparato riso e chapati. Io lo ascolto e imparo.
Imparo che basta molto poco per sorridere della vita.
Siamo arrivati alla stazione degli autobus e siamo pronti per partire per Jaisalmer. 12 ore di autobus.
Salutiamo il nostro simpatico amico e partiamo.

NOTE DI VIAGGIO

Alloggio: Evergreen Guest House, camere semplici e spoglie ma pulite, l'ideale per conoscere viaggiatori. Rs 200 doppia con bagno.
Mangiare: Handi Restaurant e il ristorante dell'hotel (ottima pizza!)
Trasporti: Tuc Tuc e stazione degli autobus per la prenotazione e l'acquisto dei biglietti. Alla bus station c'è anche un tourist information con personale disponibile.

 

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  • Ambra Turchetti
  • Età 16443 giorni (45)
  • Roma

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