l'arrivo
Siamo arrivati a Guanaja,
Honduras,senza sapere dove saremmo approdati,con 280 chili di bagagli ed un alano di 55 chili che ansimava e sbuffava nel caldo ottobre honduregno:mai e poi mai avremmo pensato di passare quasi sette anni su questa isola microscopica dove tutto assume una dimensione diversa,dove il tempo scorre a modo suo,solo suo;un posto assurdo e fantastico allo stesso tempo,dove aria,verde,mare e acqua si vivono pieni,densi,ogni giorno per 365 giorni all'anno.Nel 1996 in Italia molta gente non sapeva quasi dove fosse l'
Honduras;oggi,dopo Roatan,lo abbiamo capito un po' di più dov'è questo
Honduras anche se in maniera ancora molto riduttiva.Quindi, spero con le mie descrizioni e le mie esperienze di trasmettere un po' di più a chi avesse voglia di vederlo e di goderselo.
Io quando sono arrivata,ho passato otto mesi in una camera d'hotel su Bonacca Island ,di fronte alla porta della prigione pubblica,dove ogni sera si picchiavano tranquilli ubriachi e sonnolente prostitue insieme ai loro parenti.Alla mattina tutto scompariva per incanto e la vita alla luce del sole acquistava i rumori dei caiucchi,gli odori della frutta matura e del pollo fritto,i colori di un caribe davvero autentico:può bastare come inizio di una insolita avventura?