Messico e Belize Agosto 2011 : MEXICO

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Messico e Belize Agosto 2011

Cancun, Merida, Caye caulker, Tobacco caye, Tulum, Cancun

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Messico e Belize Agosto 2011

Località: Cancun, Merida, Caye caulker, Tobacco caye, Tulum, Cancun
Stato: MEXICO (MX)
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Messico e Belize
dal 28/7/2011 al 14/8/2011
28 – 7 Partenza da Roma alla volta di Cancun, via Miami. Volo Alitalia. Purtroppo dobbiamo ammettere che è la peggiore compagnia con cui abbiamo fatto un volo a lungo raggio.Pernottamento all’hotel Colonial nel centro di Cancun (non nella zona hotelera), carino, situato nella zona pedonale di Cancun, vicino alla stazione degli autobus. Va bene per una sosta breve, anche perché a Cancun oltre al mare non c’è nulla… Tra fuso e sosta a Miami siamo arrivati la sera alle otto, distrutti..quindi, arrivati in albergo, siamo subito usciti in cerca di cibo e di Messico e proprio dietro l’albergo abbiamo trovato quello che stavamo cercando: una piazzetta i cui lati erano disseminati di baracchette dove si potevano trovare i tipici piatti e bevande messicane, un’orchestrina composta da tre omoni canterini che allietava la cena e per finire tanti messicani e pochi turisti.
29 – 7 Iniziamo a fare conoscenza con il sistema di trasporti messicano che ci accompagnerà per tutta la vacanza: ADO, la compagnia di bus di prima classe e Oriente quella di seconda. Gli spostamenti in Messico sono molto facili, la rete di bus è ben sviluppata e gli ADO di prima classe sono comodi, abbastanza veloci e puliti e relativamente convenienti, oltre che dotati di video in cui passano fantastici film trash in spagnolo che sono stati particolarmente apprezzati da Simone in tutti gli spostamenti messicani.
A Merida abbiamo dormito al Trinidad Galeria, un alberghetto bizzarro che si trova vicino al centro, arredato con uno stranissimo mix di opere d’arte, di antiquariato, cianfrusaglie da rigattiere e stranezze indefinibili ricoperte di polvere. Il costo è piuttosto basso (380pesos a notte ca. 22€), le camere sono abbastanza pulite, ma non proprio belle e sicuramente calde. L’Hotel Trinidad (senza “Galeria”), della stessa proprietà, forse è più carino e dovrebbe essere nello stesso ordine di prezzo. Il primo giorno a Merida è stato di assoluto bighellonaggio, nel corso del quale abbiamo conosciuto quello che sarebbe stato il nostro migliore amico messicano per un intero pomeriggio: Jener! un ometto messicano molto simpatico, prodigo di consigli su tutte le escursioni da fare partendo da Merida e abbastanza discreto da non risultare fastidioso. Proprio Jener ha pensato alla nostra prima vera cena (il burrito in fondo è uno stuzzichino) consigliandoci la Chaya Maya, ristorante di cucina yucateca. Il ristorante è buono e non troppo caro e frequentato da molti messicani, insomma Chaya Maya promossa, tanto che la sera dopo abbiamo bissato. Consiglio per la sopravvivenza dei turisti: attenzione alla salsina verde della casa della Chaya Maya, piccantissima! Non fidatevi di quanto dice la Lonely sui ristoranti di Merida; alcuni consigliati non esistono, altri, esclusi quelli che servono pizza (perché dovrei andare a mangiare la pizza in Messico… questo poi non lo capirò mai!!) non sono altro che fast food di basso livello o ristoranti per turisti polli (pollos).
Dal 30 – 7 al 1 – 8 Merida è una città molto carina, il centro (lo zocalo) ha la tipica grande piazza dove affacciano chiesa e palazzi governativi con grandi portici. Questi ultimi sono molto utili soprattutto se si viaggia in agosto e le piogge pomeridiane sono frequenti; noi per fortuna, le abbiamo incontrate solo a Merida e non ci siamo fatti scoraggiare troppo, in fondo i portici sono perfetti per bere una, due, tre cervesas e chiacchierare con le ragazzine del Chapas che vendono braccialetti colorati e miracolosi. La domenica a Merida c’è la festa di piazza; purtroppo la nostra festa domenicale è stata interrotta da una lunga pioggia che non ha permesso lo spettacolo di salsa dei ballerini professionisti in costume tipico ma che, allo stesso tempo, non ha scoraggiato ballerini, un po’ meno professionisti ma altrettanto addobbati a festa, di ballare per ben due ora e più.
Durante il soggiorno a Merida abbiamo visitato Chichén Itzá, splendida e non eccessivamente affollata di turisti anche se sconsigliamo di fare come noi e visitarla a mezzogiorno, troppo caldo! Per tutte le escursioni che abbiamo fatto da Merida abbiamo evitato di acquistare pacchetti di tour con tanto di pranzo al sacco e foto di gruppo, ma abbiamo preferito essere un po’ più liberi e allo stesso tempo risparmiare diversi pesos, prendendo un bus dalla stazione degli autobus di Merida e affrontare temerari (!!??) la strada alla volta del sito Maya; si è rivelata di certo la scelta migliore. Una volta giunti a Chichén Itzá scegliete una guida e contrattate sul prezzo ma assicuratevi che la vostra guida sia capace e preparata, la nostra, secondo noi, non lo era molto e raccontava e ripeteva solo cose che qualsiasi lonely planet avrebbe potuto riportare. Terminata la nostra escursione ci siamo accorti di una leggera dimenticanza …. non avevamo preso il biglietto di ritorno per Merida e i posti in prima classe erano terminati! Di ritorno abbiamo preso un bus di seconda classe …(o MIO DIO!!!!) Se anche voi fate questa scelta (o questa follia), sappiate che benché vi attribuiscano dei posti al momento dell’acquisto del biglietto, quei numeri non hanno alcun significato e una volta sul bus vige la legge del più veloce o del più forte. Quindi dimenticate gli ADO di prima classe con i loro film trash ed iniziate a sgomitare per un posto a sedere (non abbiate pietà per donne e bambini…. È una lotta senza regole). Piccola chicca: se nel percorso in seconda classe per Merida siete assaliti da una fame spaventosa, non preoccupatevi nonostante l’autobus sia strapieno e nonostante abbiate il gomito della signora Maria nella pancia e il piccolo Josè seduto sui vostri piedi, ad un certo punto si aprirà l’angolo ristorazione …et voilà: iniziano ad insinuarsi in minuscoli spazi persone che portano vassoi con tacos di ogni genere e odore!
Il giorno successivo abbiamo preso un tour per visitare i cenotes di Cuzumà. Come detto, di solito preferiamo muoverci senza pacchetti organizzati. Per visitare le rovine maya ad esempio, non ce ne assolutamente bisogno, mezzi pubblici comodi e convenienti ti portano fino al parcheggio delle rovine. Per Cuzuma invece il tour si è rivelato utile; infatti, se avessimo voluto fare da soli avremmo avuto non poche difficoltà a trovare il paese, arrivare all’hacienda giusta, prendere lo stupendo carretto su rotaia, trainato da muli e assediato da tafani (consiglio: portatevi un pareo molto grande per sottrarre ai tafani qualche pezzo del vostro corpo) che ci ha portato fino ai cenotes; senza contare che nelle varie trattative, tra sovraprezzo turisti e propina (la mancia), avremmo sicuramente speso anche di più. Dei tre cenotes, l’ultimo è il più bello. Si accede tramite una scala verticale che entra in un minuscolo buco nel terreno (sembra di entrare in un tombino per intendersi), all’interno lo spettacolo è meraviglioso. Acqua limpida, radici che pendono dall’alto e scorci di luce che filtra attraverso aperture nel terreno.
L’ultimo giorno lo abbiamo dedicato alla visita di Uxmal, altro sito archeologico. Rispetto a Chichén Itzá è meno famoso, ma per molti versi più bello. Il sito è più raccolto, le costruzioni sono più vicine e in alcuni casi meglio conservate, si ha la possibilità di salire e quindi godere della stupenda vista di questo sito in mezzo alla giungla. Anche qui ci siamo affidati ad una guida che abbiamo condiviso con allegra famiglia spagnola e con cui abbiamo diviso il costo, ovviamente dopo aver lungamente contrattato prima con la guida e poi con la famigliola.
La nostra vita notturna a Merida è stata piuttosto tranquilla, fatta di birrette e tequila, giri senza meta lungo il “corso” o nella piazza centrale di Merida;

 

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