Croazia 2007 : CROATIA

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Croazia 2007

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Croazia 2007

Stato: CROATIA (HR)
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26.07.2007
Finalmente la tanto attesa vacanza è iniziata. Con un viaggio tranquillo raggiungiamo il porto di Ancona con largo anticipo e alle 18.00 siamo già in coda per l’imbarco. Un addetto al controllo biglietti ci fa notare che non abbiamo effettuato le operazioni di Check-In e ci indica un ufficio. Quando entriamo nell’ufficio troviamo l’amara sorpresa. Una fila interminabile e soprattutto mal gestita, confusionaria e senza un minimo di aria respirabile. Costatiamo che il Check-In della Jadrolinija è un caos totale.Dopo poco più di un ora siamo fuori ma dobbiamo passare ancora dall’ufficio della Polizia per il controllo dei documenti, operazione formalmente inutile. L’imbarco sul traghetto ha inizio appena riusciamo a salire in macchina e la partenza prevista per le 21.00 viene posticipata alle 22.00 destinazione Spalato (Split) dove arriviamo puntualmente alle 6.00 Il viaggio va liscio visto anche le ottime condizioni del mare.

27.07.2007
Alle 7.00 dopo aver fatto colazione in nave siamo già in strada direzione Dubrovinik. Il viaggio dura 4 ore ed è uno spettacolo indescrivibile. Cominciamo a prendere conoscenza con le strade, non troppo strette ma neanche larghe. Delle perfette statali gestite meglio delle nostre. L’autostrada c’è ma per il momento è limitata da Spalato a Rijeka e Zagabria. Come al solito il sud viene per ultimo, ma meglio così, dalla statale che costeggia il mare si possono vedere le bellezze di questo paese. Attraversiamo un mondo nuovo, bellissimo. Montagne a picco sul mare dove comincia a sorgere un sole pallido. Dal mare ai laghi il passaggio è breve, un tragitto dai colori forestali, verde, bianco della montagna, e azzurro acceso dei laghi. Attraversiamo due volte la frontiera, quella lingua di terra lasciata alla Bosnia per arrivare al mare. Viaggiando sulla statale, dei cartelli avvertono che l’autostrada sarà terminata a breve. Sicuramente il viaggio durerà molto meno, ma si perderà la bellezza e la poesia di questo paesaggio splendido. Arriviamo alla meta alle 12.00 e ci rechiamo in agenzia per ritirare le chiavi del nostro appartamento che a prima vista non è un gran che, ma dopo una doccia rinfrescante tutto il posto assume un’altra sembianza. La casa sembra una reggia e dall’enorme terrazza si ha una vista interminabile. Pranziamo con un gelato e ci buttiamo nella spiaggia sotto casa e cominciamo ad assaporare il mare croato. Risaliamo nell’appartamento una doccia veloce e ci ributtiamo subito nella mischia dei turisti, siamo stanchi e non ci va subito di camminare tanto. Purtroppo la serata si conclude male. Incappiamo in un ristorante poco avvezzo alla cucina e usciamo con l’amaro in bocca e tanta tanta sete. Sarà meglio domani.

28.07.2207
La mattina ci svegliamo molto presto con la buona intenzioni di arrivare al mare e starci tutta la giornata. Prendiamo una cartina e puntiamo il dito dopo la città vecchia ancora più a sud direzione Cavtat. Troviamo una strada sulla destra che sembra l’entrata di un centro residenziale, ma la portineria è abbandonata. Entriamo con la macchina e il paesaggio è desolante. Ci sono delle strutture alberghiere completamente abbandonate sicuramente dopo la furia della guerra. Infatti gli stabili portano ancora segni di granate e colpi di mortajo. (Per informazioni su come trovare la strada chiedete dell’albergo Hotel Kupari) La spiaggia sottostante è completamente di ghiaia e non c’è neanche uno spiraglio di ombra naturale e tornano utili le tre mezze tende (spiaggine) comprate prima di partire. Un mare di un colore indescrivibile ci invita al primo vero bagno. L’acqua è fredda, ma non come ci avevano detto. Pranziamo al piccolo Bar sopra la spiaggia con un gelato eccezionale per la cifra di 10 Kuna. Follia.Nel tardo pomeriggio (visto anche l’elevata temperatura) torniamo a casa per una doccia e per poi visitare la città di Dubrovnik sperando di riuscire a trovare subito parcheggio (tutti a pagamento) cosa veramente difficile. La città assomiglia ad un grande labirinto, vicoli su vicoli che si incastrano tra loro e un gioco di sali scendi di scale che permettono di scrutare bene il paesaggio e i famosi tetti rossi di Dubrovnik. Si arriva alla fine nel cuore della città. La strada centrale appare come un enorme salotto. Pavimento lucido a specchio e uno “struscio” di persone interminabile, il vociferare diventa quasi assordante. Completamente distrutta dalla guerra, è stata ricostruita in meno di 15 anni e non presenta alcun segno. La cosa che più ci ha colpito è la cura con cui sono stati ricostruiti (e ancora oggi si stanno ricostruendo) i tetti di tutti gli edifici. Per mantenere lo stile antico della città si è deciso di far arrivare da una vicina isola le tegole fatte a mano del colore originale. Una follia che noi Italiani non avremmo mai compreso. Arriviamo tardi però per salire sul muro di cinta per fare una passeggiata e guardare la città dall’alto. L’ingresso si paga ( 50 Kn – circa 9 Euro) ma è aperto dalle 8.00 fino alle 19.30. Facciamo però un giro per ammirare il resto della città. La grande fontana d’Onofrio, costruita nel 1438 costruita dal napoletano Onofrio della cava che aveva avuto incarico di costruire anche gli acquedotti di 12Km per rifornire la popolazione. Fu completamente danneggiata nel tremendo terremoto del 1667. Oggi riporta solamente 16 maschere che gettano acqua potabile. La Chiesa di San Salvatore e il Convento (museo) dei Francescani con il suo bellissimo portale. Un Cristo morente raffigurato in una maniera eccellente, sovrasta l’entrata alla chiesa. (Curiosità. All’esterno del convento c’è una piccola maschera in marmo. L’altezza da terra sarà di 30 Cm. Sporge lievemente, e viene utilizzato come gioco da bambini e non solo. Il divertimento sta nel salire su questa specie di pedana, restarci sopra e togliersi e rimettersi la maglietta.) Vi assicuro è impossibile. Provate per credere. Proseguendo per la Placa ci si affaccia sulla bellissima Piazza Luza con la Colonna di Orlando, oggi punto di ritrovo, ma una volta usata come punto dove leggere gli editti. Una curiosità. La misura di unità di Dubrovnik era l’avambraccio del cavaliere. La Torre dell’orologio, fu restaurata diverse volte a causa dei terremoti e guerre. L’ultimo restauro risale al 1929. Girando intorno alla Piazza si possono notare il Palazzo Sponza (una volta sede della dogana), mentre oggi è alloggiato l’archivio di stato. Vicino a palazzo Sponza si trova un’altra fontana “La piccola fontana di Onofrio”. Giratevi e troverete la maestosa Chiesa di San Biagio e il palazzo del Rettore. La Stradum (Il corso per intenderci) dove volendo ci si può sdraiare e mangiare per quanto è lucido e pulito, una via che taglia la città, ricca di piccoli negozi. Ceniamo in uno dei tantissimo mini ristoranti sparsi nella miriade di piccoli vicoli. Mangiamo bene e facciamo un altro giro per la città di notte. Illuminata fa ancora più effetto, il fascino interminabile di questa città. Ad ogni angolo delle vie si possono trovare ballerini di break-dance, violinisti di musica classica, giocolieri. Beh è ora di andare a casa.

29.07.2007
Questa volta la mattinata inizia molto tardi, siamo in spiaggia alle 11.00 Chiediamo informazioni all’ufficio turistico posto di fronte al porto turistico dove possiamo trovare altre spiagge da visitare. Molto gentilmente e sempre in Inglese, ci danno una cartina della città e segnano due punti. Una delle spiagge belle da vedere era quella degli alberghi bombardati all’ora ci dirigiamo verso l’altro puntino contrassegnato dal nome di Copacabana…ci suona strano ma andiamo. Arriviamo con qualche difficoltà a questa spiaggia, è una piccola insenatura all’interno di un campeggio. L’ingresso e il parcheggio della

 

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