30 ore a Francoforte : GERMANY

viaggimiei.net : europe : germany : francoforte
Tripscoop.net is an exciting traveller community of the world
love

Travel review GERMANY GERMANY
30 ore a Francoforte

Francoforte

Francoforte - Lo skyline della città visto dal fiume Meno
Francoforte - Lo skyline della città visto dal fiume Meno
Pagine 1
caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

30 ore a Francoforte

Località: Francoforte
Stato: GERMANY (DE)
content:
photos:
Vote this travel review

Mi fanno girare i coglioni quelli che pur di farsi un viaggio tutto compreso chiedono un finanziamento. Nella mia ultima spedizione ho applicato il 2° principio del viaggiatore low cost che enuncia: non si va dove si vuole, si va dove costa meno.

Applicando strettamente questa regola ho deciso di sfruttare una recente offerta di Ryanair che dava via 1 milione di posti gratis tasse incluse. Come facilmente prevedibile le località più fiche erano già belle che andate e a me era rimasto solo Francoforte.

Volevo fare incazzare un po' mia moglie così sono andato solo con mia figlia n° 1, che però non dispone di un proprio passaporto così ho dovuto fare il check in in aeroporto e non online. Adesso vi spiego meglio: con la Ryanair i bambini che viaggiano con il solo certificato di identità valido per l' espatrio non possono effettuare il chek in online, ma devono necessariamente farlo in aeroporto. La fregatura è che il chek in all’ aeroporto costa 5 euro a testa a tratta, così il volo non è stato proprio gratis ma mi è costato 20 euro in tutto. Vabbè, “quasi” gratis…

Siamo andati il 12 e 13 agosto, cioè martedì e mercoledì, perché in base a quanto enunciato nel 3° principio del viaggiatore low cost, “un week end low cost non va fatto nei fine settimana”.

Gli orari dei voli erano crudeli: partenza alle 8.15 da Orio, cioè per noi sveglia alle 4.00, ma almeno non avremmo sprecato tutta le giornata. In teoria il chek in Ryanair apre 2 ore prima, ma ho notato che a Orio lo si può fare anche in anticipo. Tip: arrivate al chek in 2 ore 30’ minuti prima, perché in caso di overbooking (non ho idea se anche la Ryan usi questa pratica criminale ma non si sa mai) quelli che restano a terra sono gli stronzi che si presentano al check in per ultimi.

Comunque partiamo puntuali. Inaspettatamente l’ aereo era quasi tutto pieno: non mi aspettavo che così tanta gente andasse a Francoforte il martedì mattina. Prima di partire ho dato un’ occhiata alle previsioni meteo che promettevano tempo schifoso martedì e variabile mercoledì. Infatti è stato così: appena sbuchiamo dai nuvoloni abbiamo visto le strade lucide di pioggia. Siamo atterrati alle 9.30 ed alle 9.45 partiva l’ autobus per Francoforte: giusto il tempo per una pisciatina veloce, ma se avessimo avuto le valige da ritirare avremmo dovuto prendere quello dopo.

Come tutti sanno Ryanair non opera dall’ aeroporto principale di Francoforte ma da quello di Hahn, che è un’ ex base militare americana convertita ad aeroporto civile. Il trasferimento con la città è assicurato dagli autobus della Bohr, che sono piuttosto frequenti (anche ogni mezz’ ora negli orari di punta) ma non proprio a buon mercato: 12 euro a cranio a tratta. In poche parole ho speso più per l’ autobus che per l’ aereo. Incredibile.

Il biglietto per l’ autobus si acquista in un gabbiotto sul marciapiede davanti al terminal. Si paga SOLO in contanti. Carte di credito e altre valute non vengono accettate: tenetene conto. Al ritorno si paga direttamente all’ autista. Essendo in Germania potete stare certi che gli orari vengono rispettati scrupolosamente. Alle 9.45 siamo partiti ed attraverso la Renania- Palatinato ci siamo messi in marcia verso Francoforte. Nonostante la pioggia la zona mi è parsa molto interessante, ricca di vigneti e di paesini caratteristici. Mi sono segnato nelle cose da fare di tornare e di visitare questa zona con una macchina a noleggio.

Alle 11.25, quindi con 5 minuti di anticipo siamo arrivati alla stazione centrale di Francoforte, punto di arrivo dell’ autobus. Sapevo che in hotel mi avrebbero consegnato la stanza non prima delle 15 ma ci sono voluto andare subito comunque per lasciare gli zainetti e girare più leggeri.

Avevamo prenotato al Novotel City, un albergo fighissimo e nuovo abbastanza vicino alla fiera. Dopo l’ esperienza traumatica dell’ hotel di Roma sono diventato un po’ esigente in fatto di alberghi. A pensarci bene anche quello dell’ anno scorso in Costa Dorada faceva abbastanza cagare. L’ unica cosa decente erano le fighette inglesi che abbondavano. Io non andrei mai a dormire in un ostello di merda, per non parlare della moda del momento, cioè alloggiare in case private di stronzi maniaci sessuali-pedofili-drogati e magari anche un po’ froci. Ci sono dei siti sui quali ci si registra e si va a dormire gratis a casa di altri stronzi che si sono registrati. In cambio bisogna ospitare a casa propria (COL CAZZO!!!) un testa di cazzo sporco, sudato e puzzolente che arriva da chissà dove. Piuttosto mi farei inculare da un asino.

Torniamo all’ hotel: si può raggiungere in tram o con la S-Bahn, ma il tram è più comodo e impiega una decina di minuti. Abbiamo fatto il biglietto giornaliero che si acquista a delle macchinette automatiche alla fermata. Il funzionamento non è proprio semplicissimo, infatti mi sono anche un po’ incazzato, ma una volta capito il funzionamento è semplicissimo. Per un giorno costa 5 euro e qualcosa e consente corse illimitate su tutti i mezzi. Mentre stavo armeggiando con la macchina dei biglietti mi si avvicina un tipo che ha iniziato a dispensare consigli sul funzionamento, ma naturalmente io non capivo un cazzo perché il tipo parlava tedesco. Dall’ età e dal modo di fare ho giudicato alte le probabilità che avesse tatuato il gruppo sanguigno sull’ avambraccio sinistro... In ogni caso non avuto altra scelta se non quella di fare la supercazzola: “No, mi permetta. No, io; eh scusi noi siamo in due. Come se fosse antani anche per lei soltanto in due, oppure in quattro anche Rudolf Heß con macchinetta dei biglietti; perché non sei fuggito in Argentina come gli altri, per esempio?”

Io mi ero già stampato a casa la mappa con i tragitti delle varie linee, cosa molto utile se non si vuole impazzire all’ arrivo. Differenza tra U-Bahn e S-Bahn: la U è la normale metropolitana sotterranea che opera in città, la S è sotterranea in centro ma poi in periferia esce allo scoperto ed è simile ad un normale treno. Raggiunge anche paesi lontani dalla città. Per farvi un esempio, è come la RER a Parigi. E come la RER in città si usa come la normale metropolitana. Una cosa insolita per una città mega organizzata come questa: per accedere alla metro non ci sono cancelli come in tutte le altre metro del mondo. Significa che se anche non avete il biglietto potete tranquillamente entrare. Sul tram mi sono trovato una squadra di tizi vestiti con pantaloni blu, anfibi, maglietta bianca e basco. Il tutto senza alcun distintivo. Io pensavo fosse l’ equivalente tedesco della Guardia Nazionale Padana o qualcosa del genere, invece erano i controllori. Tutti i passeggeri sprovvisti di titolo di viaggio venivano fatti scendere e radunati in appositi recinti per essere poi inviati ai campi di sterminio. Ho notato che qualcuno si ribellava. Il tram poi è ripartito ma io sentivo già gli spari delle prime esecuzioni sommarie. Morale: non fate i soliti italiani ignoranti e rotti in culo e pagate il biglietto. Cazzo, non si scherza coi tedeschi…

Continua sul sito www.viaggimiei.net dove potete travare anche le foto ed il video del viaggio.

 

Loading...
blog comments powered by Disqus
registra

profile of : viaggimiei.net

  • Diego Baraldi
  • Età 20426 giorni (56)
  • Cremona

Contacts

my travel map

rss fedd of my travel

>