7 giorni di pieno sole : IRELAND

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Travel review IRELAND IRELAND
7 giorni di pieno sole

Dublino, Kilkenny, Liscannor, Clifden, Dublino

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7 giorni di pieno sole

Località: Dublino, Kilkenny, Liscannor, Clifden, Dublino
Stato: IRELAND (IE)
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Travellers: Francesco & Erika
Periodo: 11-18 Maggio 2008
Volo andata: Forlì (10.00)-->Dublino (12.10) con Ryanair
Volo ritorno: Dublino (6.10)-->Forlì (10.15) con Ryanair
Noleggio auto: Hertz: Ford Focus 1.4 benzina no clima
Km percorsi auto: 961.9
Sistemazione alloggi: b&b, hotel
Itinerario: Dublino, Kilkenny (1), Liscannor (1), Barna (1), Carraroe (1), Clifden (1), Dublino (2)
Spostamenti: auto a noleggio, autobus a Dublino
Mangiare: pub (pesce, zuppe, carne) supermarket (pane e salumi, acqua, schifezze), Mac (a Dublino) e tanta Guinness… (vabbe un pò di Kilkenny anche…)
Costo totale cadauno: penso 750 euri, ma non ho mai fatto i conti…

 

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Partenza dall'aeroporto di Forlì con 5 minuti di ritardo. Grazie alla prenotazione Ryan con imbarco immediato riusciamo a sederci vicino al finestrino e durante il volo scorgiamo l'inconfondibile sagoma di Venezia, le Alpi, le scogliere di Dover, e i prati irlandesi attorno a Dublino. Atterraggio tranquillo, recuperate le valigie ci dirigiamo al bancone Hertz per il ritiro della macchina. Da lì ci indicano una navetta che in 5 minuti ci porta al deposito. Sbrigate le formalità ci consegnano le chiavi di una spaziosissima Ford Focus nera. Dopo i controlli di rito Francesco sale in macchina e si mette alla guida:
“ahhh è tutto rovescio... ah no i pedali sono gli stessi... la prima è uguale verso di là, poi le frecce, ah no questi sono i tergi... e le frecce???. Ok calma. Che ridere ci sono gli adesivi che ti ricordano di guidare a sinistra. Bene ho capito. Inseriamo la retro e...” TONK la prima di tante capocciate al finestrino.
Ci immettiamo nel traffico di Dublino e seguendo le altre macchine la guida si rivela più tranquilla di quel che pensavamo. Ci fermiamo a pranzare in una specie di autogrill, quindi ripartiamo alla volta di Kilkenny. Dopo aver abbandonato la M50, il traffico si fa molto più blando e il panorama migliora decisamente; un susseguirsi di prati verdi con cavalli, qualche pecora ma soprattutto mucche. Alle 17.00 arriviamo a Kilkenny e con un inglese maccheronico riusciamo a prenotare la nostra prima notte in un B&B. Dopo una bella doccia usciamo in visita alla città. Dal B&B in due minuti ci ritroviamo a passeggiare nello splendido parco del Castello. Un parco pubblico enorme, pieno di gente che si gode la bella giornata primaverile. Tanti ragazzi che giocano a hurling secondo Erika, ma prendere un pallone e darci due calci no? Il centro città è bello vivo, lungo le strade principali si affacciano vari negozi ( soprattutto pub...) tutti verniciati di colori differenti: un vero spettacolo. Alle 7.30 presi dai morsi della fame entriamo in un locale ordiniamo una irish stew e una buonissima pinta di Kilkenny. Saziati girovaghiamo un altro po per la città poi decidiamo di entrare in un pub. Varchiamo la soglia del Kyteler's Inn e finalmente ci rendiamo conto di essere veramente in Irlanda. Ci sediamo ad ascoltare la vera musica tradizionale irlandese, sorseggiando la schiuma di una cremosa Guinness ammaliati dall'atmosfera. Solo il giorno dopo abbiamo scoperto che il pub era costruito su quella che si ritiene essere la casa della strega Kyteler... più irish di così non poteva essere la nostra prima giornata nell'isola verde.

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Ci svegliamo alla mattina ben riposati e appena apriamo la porta della stanza ci invade l'inconfondibile aroma di salsiccia. Ci guardiamo preoccupati: la sera prima presi dall'atmosfera avevamo ordinato alla padrona di casa la FULL IRISH BREAKFAST. Scesi al piano terra mangiamo tutto quello che la signora ci offre. Scopriremo nei giorni successivi che una colazione così abbondante ci permette di pranzare molto tardi nel pomeriggio.
Dedichiamo la mattina alla visita di Kilkenny. La cattedrale di St. Canice è la più spettacolare che visiteremo nel nostro viaggio. Interamente costruita con pietre grigie, è attorniata da un vero e proprio cimitero con le tombe di tutte le persone più importanti di Kilkenny nonché i vari prelati che si sono susseguiti negli anni. Entriamo (pagando dato che è chiesa anglicana). Dall'interno lo spettacolo è fornito da vetrate coloratissime, da un organo in legno appena restaurato e dalla lastra di Kyteler... pensa un po'. La visita prosegue con le chiese cattoliche: St. Mary Cathedral, imponente da fuori, e la Black Abbey, tanto nera fuori quanto viola l'atmosfera interna a causa di due bellissime vetrate.
Alle 11.30 ci riforniamo al DUNNES Store (aperto 24h su 24H, 7 giorni su 7... questa si chiama efficienza!) e poi ripartiamo alla volta dell'ovest.... TONK maledetto finestrino, imparerò a girare la testa dall'altra parte per fare la retro.
Ci immergiamo ancora nel verde, aiutati dalla cartina e da un buon senso dell'orientamento evitiamo le strade più grosse e restiamo su strade secondarie, così possiamo fermarci in continuazione per ammirare il panorama. Alle 15 lo stomaco reclama e ci fermiamo per una tappa a Ballina sul lago Derg. Posto incantevole dove scopriamo che se chiedi un coffee in Irlanda ti presentano una tazzona da brodo con acqua sporca e un bricchetto di latte per la modica cifra di 2.30 l'uno... Argh
Costeggiamo verso nord parte del lago Derg, puntiamo quindi decisi verso l'ovest ed intorno alle 17 finalmente avvistiamo l'oceano. Decidiamo di fermarci e cercare alloggio a Liscannor, un paesetto di quattro o cinque case, con pub, hotel lusso ma soprattutto il B&B Carrig House di Shirley e Maurice Glennon ( se mai vi capiterà di dovervi fermare a dormire in quella zona andateci.). Doccia veloce e poi nel pub a mangiare fish&chips e bere Guinness. Qui non suonano per cui dopo mangiato usciamo a camminare lungo la costa ed assaporare l'aria che sale dall'oceano. Rientriamo in camera a guardare il tramonto scendere e la sera fuori è buio pesto, poi una nebbia mai vista ci isola dal mondo...
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Sveglia colazione con uova e salmone, vista sulle Cliffs of Moher. Recuperati armi e bagagli ma non l'adattatore che rimarrà lì a Liscannor, come il nostro cuore... ci dirigiamo verso le scogliere. Parcheggio 8 euro azz... ma la bellissima giornata e lo spettacolo delle Cliffs li valgono tutti. Le foto non bastano mai e nonostante le barriere che impediscono di avvicinarci allo strapiombo riusciamo lo stesso a trovare un pertugio e come tutti i turisti presenti ne approfittiamo per assaporare a pieno il brivido di quel tuffo nell'oceano. A mezzogiorno ci allontaniamo dalle Cliffs e corriamo verso nord costeggiando l'atlantico. Impieghiamo più di tre ore per fare gli 80 km che dalle Cliffs giungono a Ballyvaughan. Ogni posto è meritevole di sosta foto, la vista del Burren, un tavolato roccioso che si fionda sul mare dopo 2 giorni di soli prati verdi ci toglie il fiato. A Ballyvaughan pranziamo con il solito panino e non contenti entriamo in un pub ed ordiniamo altri 2 coffee (azz... 5 euro stavolta!). Alle 15.30 ripartiamo in direzione Galway, ma dopo due giorni di tranquillità l'impatto con una città affollata e trafficata, nonché il caldo imprevisto (27°C) non è dei migliori. Presi dall'ansia attraversiamo tutta Galway e decidiamo di proseguire alla ricerca del B&B per la notte. Alla fine ci fermiamo a Barna. Quella che sembrava una scelta poco felice si rivela tutto sommato buona. Il B&B è carino e l'ospitalità ottima come sempre. La sera ceniamo nel ristorante dell'albergo con del buonissimo salmone affumicato su Brown Bread e una pinta di guinness a mandare giù tutto. Dopo cena restiamo al porto ad ammirare il tramonto in compagnia di un peschereccio appena rientrato.

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Vista la bella giornata che si prospetta dopo la solita abbondante colazione ci dirigiamo velocemente a Rossaveel per prendere il traghetto verso la maggiore delle Isole Aran. Arrivati, in sella a due bici, iniziamo il giro dell'isola... partiamo lentamente per lasciar andar avanti la ciurma di turisti così da goderci la tranquillità di quei posti. Ad un certo punto Erika presa dall'euforia si lancia giù per un sentiero decisa ad andare a bagnarsi i piedi sulle acque dell'oceano Atlantico. Mai scelta fu più azzeccata, ci ritroviamo in una piccola spiaggetta tutta per noi dove possiamo goderci a pieno il freddo oceano. Parte di quella spiaggia è tornata a casa con noi, un ricordo bellissimo del nostro viaggio.
Pedala pedala costeggiamo buona parte dell'isola fino ad arrivare al forte di Dun Aonghasa. Se le Cliffs ci avevano estasiato questo luogo è semplicemente da brividi. Da bravi turisti italiani riusciamo anche a prenderci parole da una controllora apparsa dal nulla che ci invitava cortesemente a scendere dai muretti dove eravamo saliti a fotografare...
Tornati all'ingresso ci siamo pappati una fetta di torta al cioccolato, un carico di zuccheri per affrontare la scarpinata per il ritorno al porto. Alla fine arriviamo stremati ma il giro dell'isola in bici è una cosa assolutamente da provare, vi sconsigliamo invece i minibus (tantissimi che aspettano i turisti che sbarcano dal traghetto). Corrono a velocità folli per queste stradine e non credo si riesca a godere a pieno dei panorami che l'isola offre.
Alle 17.00 prendiamo l'ultimo traghetto dopo aver tentato invano un colloquio con l'equipaggio di un peschereccio appena rientrato (non abbiamo capito nulla di quello che hanno detto ma noi continuavamo ad annuire felici...) e rientriamo a Rossaveel. Ripresa la car per la prima volta ci troviamo in difficoltà. In questa parte d'Irlanda non sanno cosa sia l'inglese e i cartelli sono tutti scritti in gaelico (ma porc...) e così stremati dalla fatica raggiungiamo un paese piccolissimo nel nulla totale e ci fermiamo in quello che più che un B&B è un minihotel. La cena la consumiamo in un fast-food in cui l'igiene non era contemplata, beviamo una pinta di Guinness nell'unico pub del paese tra uomini intenti a guardare la finale di Champions ed alla fine ci rifugiamo in stanza per pianificare l'itinerario del giorno dopo.
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Dopo la solita abbondante colazione partiamo verso Clifden e il Connemara. Costeggiamo ancora la costa e il panorama non è mai uguale. Ci fermiamo a Roundstone per una pausa. Ripartiamo ma ancora una volta la bella giornata e il mare a portato di mano ci fanno troppa voglia. Ci fermiamo ai bordo di una spiaggetta bianca e immergiamo ancora una volta i piedi nell'oceano: una sensazione sublime.. Alle 13 arriviamo a Clifden e dopo una veloce visita alla chiesa molliamo le valige in un B&B in centro e consigliati da Jim procediamo il nostro tour attraverso la Sky road, per raggiungere poi Kylemore Abbey e quindi ritorno attraverso la valle dei Twelve Pines.
La sky road è un altro luogo dal panorama mozzafiato, il giusto saluto che l'oceano ha voluto regalarci. Ci immergiamo poi nel Connemara e raggiungiamo Kylemore Abbey, un luogo fatato ed incantevole (ma ste suore vogliono un po troppi soldi...) Il viaggio di ritorno tra i prati ci regala inaspettati incontri con le pecore che camminano tranquille in mezzo alla strada. Altro scorcio fatato di questa Irlanda che ogni giorno ci ha stupito e dato emozioni sempre nuove.
Alla sera convinti ormai di aver capito tutto entriamo in un ristorante ordiniamo due starters pensando siano sufficienti... morale grande pelata per due semplici antipasti... rattristati alle 8 e 30 troviamo rifugio in un pub che poco prima di chiudere la cucina ci offre due piatti di gustosissimi fish and chips. Rincuorati usciamo ed entriamo in un altro pub che aveva attirato la nostra attenzione con la scritta live music e quella che era cominciata malamente diventa una delle più belle serate trascorse in Irlanda. Sorseggiando un vero irish coffee servitoci con un largo sorriso ascoltiamo ancora una volta musica tradizionale mentre un ragazzo del posto si improvvisa ballerino...
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Ci gustiamo la nostra ultima irish breakfast e alle nove siamo in macchina direzione Dublino: tempo a disposizione 4 ore + 30 minuti di cortesia... Un ultima corsa da costa a costa attraverso il verde. Alle 12.30 siamo in zona Dublino e quando siamo ormai sicuri di arrivare in tempo alla Hertz, ci ritroviamo bloccati causa lavori sulla M50. Consegniamo l'auto alle 14.15 ma un gentilissimo inserviente Hertz cambia l'ora di consegna e tutto torna a posto... Salutiamo con tristezza e qualche lacrima la nostra cara Ford Focus che ci ha trasportato per 960 km lungo le strade della nostra prima vacanza irlandese.
Tornati all'aeroporto un nuovo autobus di cortesia ci accompagna al Bewleys Hotel. Dopo aver incasinato la stanza ed esserci riposati grazie al trasporto urbano ci troviamo catapultati nell'affollata O'Connell Street. Da bravi turisti cartina alla mano facciamo un primo giro: lungo il Liffey fino all'Half Penny Bridge e ritorno attraverso i quartieri più alla moda. Alla fine stanchi ed affamati suoniamo il campanello al nostro amico Ronald (I'm loving it!). Sono le 18 e si tratta del nostro pranzo. Girovaghiamo un altro po ed alla fine verso le 21.00 entriamo in un pub ordiniamo una porzione di salmone affumicato accompagnato dal piatto di nachos più piccante del mondo... per fortuna esiste la Guinness....
Stremati torniamo in albergo.
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Scendiamo in O'Connell Street ed entriamo in un bar per la colazione... Rimaniamo una volta di più allibiti. L'irish breakfast non la preparano solo per noi poveri turisti che vogliamo vivere l'Irlanda da noi immaginata... loro mangiano ogni giorno uova, pancetta, salsicce, fagioli a colazione...
Totalmente rimbabiti in quella che è una vera e propria mensa prendiamo solo un paio di caffè e due muffin.
La visita della città prosegue con la St. Patrick Cathedral. Bella fuori quanto deludente dentro. La tappa successiva è la Guinnes Storehouse, per un'amante della Guinness una meta imperdibile. Dopo aver girato ogni angolo del museo ed aver scoperto ogni segreto per produrre la bevanda nazionale irlandese ci scoliamo due pinte di Guinness e perdiamo quasi un'ora allo shop. Passiamo rapidamente di fronte alla Jameson Distillery ormai troppo tardi per una visita, perdiamo un'altra ora in un negozio di souvenir irlandesi. Dopo tanto camminare rientriamo nel pub della sera precedente e per la prima volta assaggiamo una buona soup of the day. Mentre siamo intenti a completare le cartoline da spedire, Erika sventa all'ultimo secondo un tentativo di furto della sua borsetta contenente tutti i documenti e buona parte dei nostri soldi. Il signore seduto vicino a noi aveva con noncuranza allungato la mano fino alle nostre sedie coprendola con il suo cappotto. Ai nostri urli risponde con un sorry e se ne va... Salvata la nostra vacanza ci dirigiamo alla degna conclusione con una lunga passeggiata lungo Temple Street. In quelle ultime ore ritroviamo l'Irlanda che ci aveva un po abbandonato al nostro rientro a Dublino. I complessi che suonano lungo la strada e gli schiamazzi che escono dai pub ci riempiono il cuore. Naturalmente la nostra ultima Guinness non poteva non essere bevuta al Temple Bar. Con tristezza risaliamo sull'autobus e torniamo in albergo.
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Passiamo l'attesa della nostra partenza scrivendo cartoline e terminando il nostro quadernetto dei ricordi. Alle 6.10 puntuale il volo Ryan Air 9456 si stacca dal suolo irlandese e anche il cielo è triste tante piccole goccioline scendono ricordandoci che l'Irlanda ci ha regalato 6 giorni di pieno sole e lasciandoci con un grande interrogativo... ma la pioggia dov'era?


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