A tour of the Balkans... Eight countries in a month! Part two, Macedonia : MACEDONIA

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A tour of the Balkans... Eight countries in a month! Part two, Macedonia

Skopje, Ohrid, Bitola

Montenegro: paesaggio di montagne innevate
Montenegro: paesaggio di montagne innevate
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A tour of the Balkans... Eight countries in a month! Part two, Macedonia

Località: Skopje, Ohrid, Bitola
Stato: MACEDONIA (MK)
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Da Bar si attraversa tutto il paese, incontrando gallerie scavate nella montagna, la capitale Podgorica, ex Titograd, il lago Skadarsko che arriva in Albania, torrenti di montagne, gole e bei paesini fino ad arrivare al passo che segna il confine col Kosovo e che trovo ancora ammantato di neve che coprono le belle foreste di pini.

Il KOSOVO è un paese nuovissimo che ha dichiarato l'indipendenza nel 2008 che la Serbia non riconosce. Il paese è tutto in costruzione e rifacimento dopo i gravi danni subiti dalla guerra civile. Vi soggiornano ancora i militari della KFOR, la Nato che presiede i pochi villaggi serbi rimasti ed i monasteri ortodossi che non sono stati completamente distrutti dai kosovari mussulmani.

PEIA o PEC è la prima città che si incontra, con alte montagne al nord e la bella chiesa del Patriarcato storico, recentemente restaurata, un interessante bazar, un fiume non molto largo e alcune piazze in fase di ristrutturazione.

Più interessante la grande e bella PRIZREN al sud, somigliante a Sarajevo, col suo fiume i suoi ponti, la sua città vecchia con le stradine e le piazze in acciottolato, le sue moschee, i caffè ed i bar che si affacciano al fiume e guardano la sovrastante fortezza che si raggiunge salendo una stradina a tornanti, incontrando case distrutte ed un'antica chiesa ortodossa semidistrutta e transennata.

La capitale del Kosovo è PRISHTINA, una grande città che annovera nuovissimi e avveneristici palazzi dall'architettura moderna e ambiziosa, ma anche il vecchio bazar, alcune antiche moschee, un museo nazionale vuoto perchè le 1.500 opere sono tuttora a Belgrado dove furono trasferite per protezione e che non tornarono mai indietro tranne l'unica statua restituita che rimane da sola nelle grandi stanze assieme alle foto delle opere assenti e le esortazioni rivolte ai turisti per far pressione al governo serbo per la loro restituzione.

Da Prishtina si arriva in poche ore di pullman nella bella capitale della MACEDONIA, Skopje che fu distrutta da un violento terremoto nel 1963 e che fu ricostruita secondo i piani di un architetto giapponese che le hanno conferito un aspetto elegante e rilassante con i suoi parchi e giardini lungo il fiume Vardar, la sua fortezza chiusa ma imponente, il bel ponte che divide la città moderna dalla vecchia Carsija, ossia la città ottomana con le sue moschee, i suoi bar, il suo bel museo storico ed etnografico, le gallerie d'arte dentro l'hamam ed altri edifici antichi.

Di là dal ponte, presieduto dalle statue di Cirillo e Metodio, i diffusori dell'alfabeto cirillico, la bella piazza Makedonska e la pedonale via Makedonia coi suoi bar eleganti, le statue di signorine, ciabattine, un toro, Chaplin e della concittadina, Madre Teresa accanto alla sua casa ricostruita.

In fondo la stazione ferroviaria con l'orologio fermo all'ora del terremoto ed una bella mostra sugli anni '60 con cimeli d'epoca, mobili e oggetti vari che mi hanno fatto tornare indietro di 50 anni ai tempi della mia felice infanzia.

All'angolo la sede del partito comunista con i nostalgici di Tito che mi regalano distintivi, un calendario con la foto di Tito e della moglie Jovanka e mi parlano dei bei tempi quando la Jugoslavia era un paese unito e felice che molti rimpiangono, tranne i Serbi.

Dopo una bella serata passata assieme ad alcuni ragazzi italiani incontrati sul lungofiume ed ai loro amici che ci ospitano per un allegro party a base di vino e grappa locali, prendo l'ennesimo pullman per Ohrid, la bella città storica sul lago omonimo uno dei più antichi e profondo ben 300 metri, accanto ad un altro lago quello più giovane e poco profondo di Prespa che è diviso da quello di Ohrid dalla montagna e parco nazionale di Galicica.

Trascorro il week-end di Pasqua nella bella città turistica, passeggiando lungo il lago e perdendomi nelle stradine della città vecchia per visitare le sue vecchie chiese, il bel museo nazionale e salire le stradine che portano alla fortezza per incontrare un bel teatro greco e due belle chiese spettacolari e antiche: Santa Sofia coi suoi mosaici ed i suoi bei dipinti, la spettacolare Plaonisk panoramica e con una ricca zona archeologica ed infine il panoramico e fotogratissimo Sveti Jovan o Kaneo ,la piccola chiesetta all'estremità su una collina che si specchia sulle acque del lago sottostante con la montagna Galicica ed il suo parco di fronte.

E' la volta di una città elegante, Bitola con una piazza spettacolare con due moschee, una torre antica con l'orologio, il monumento a FiIippo II il Macedone, il padre di Alessandro Il Grande ed una bella fontana. Di là del fiume la vecchia città ottomana, di qua una bella via pedonale con tanti bar ed in fondo un grande parco che arriva fino al sito archeologico di Eracleia, la antica città greca sulla via Egnatia.

Da Bitola raggiungo in taxi FLORINA la prima città greca che visito in un paio d'ore in attesa del pullman che mi porterà a KALAMBAKA, la cittadina ai piedi delle maestose METEORE, sei monasteri dei 20 originari che sono insediati sulle cime di queste imponenti montaghe rocciose per protezione contro i turchi invasori. Visito il primo monastero dopo aver percorso un bel sentiero subito fuori dalla città e arrivo giusto in tempo per vedere il panorama fantastico e notare dall'altra parte il grande monastero che intendo visitare il giorno successivo.

Purtroppo il tempo è inclemente: nuvoloni neri e freddo, così decido di partire approfittando del treno delle 7.15 che porta a SALONICCO, il grande porto e seconda città greca, un milione di abitanti e tante cose da vedere: due imponenti zone archeologiche, il Forum e le rovine del palazzo dell'imperatore romano Galerio in centro, un bell'arco in mattoni rossi con bassorilievi in marmo bianco con scene di guerra, una moschea e tante chiese ortodosse di tutte le forme e misure, alcune a due metri di livello inferiore rispetto alla strada. Soprattutto la bella cattedrale intestata al patrono San Demetrio e poi la bella Santa Sofia. In alto le mura antiche che sono imponenti e arrivano alla città vecchia con una cittadella fortezza, L'Eptagyrion con dieci torrioni da cui si gode il panorama cittadino. Percorro la bella passeggiata a mare e incontro la torre antica e la bella statua bronzea di Alessandro il Grande a cavallo, prima di rientrare al centro, alla bella piazza Aristotelous con palazzi bianchi e colonne greche, sede della grande università greca intestata al famoso filosofo che se ne sta seduto nella sua statua con pergamena in mano a osservare i turisti ed i locali seduti negli eleganti bar circostanti, il mercato vicino e le stradine della vecchia città portuale coi suoi pub, ristoranti e locali notturni.

Ancora in pullman raggiungo la penisola CALCIDICA per l'ultima settimana di vacanza. Arrivo nella capitale Polygiros e poi scelgo la prima penisola dito o gamba: Kassandra e mi fermo bella bella KALLITHEA, una simpatica cittadina con bella spiaggia sottostante dove alloggio in un albergo-taverna. Approfitto del bel tempo per rilassarmi in spiaggia e farmi una bella nuotata nelle acque fresche e limpide del mare Egeo. Poi in bus e autostop raggiungo le semplici cittadine di Kassandria, Kalandra e Posidi.

Salto la seconda penisola SITHONIA più verde e rilassante, con tampi campeggi e arrivo a OURIANOUPOLI, la bella cittadina base di partenza per la terza penisola, Agion Oros o più famosa come Monte Athos, una comunità di 2.000 monaci ed i suoi venti monasteri antichi, alcuni vecchi di mille anni che sono quasi una repubblica autonoma, interdetta alle donne dopo che la Madonna di passaggio ed in viaggio verso l'isola di Cipro per visitare Lazaro, vi si era fermata e ammirata dal paesaggio aveva pregato per quella terra benedetta che i greci, ma in genere tutti gli ortodossi an

 

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